martedì 22 luglio 2014

PER UNA POLITICA ALTERNATIVA - Il modello civile

1. Il modello civile

1.1. Rispetto reciproco e rispetto delle minoranze.
La comunità italiana si deve fondare sul rispetto reciproco tra le persone, fondamento di ogni modello di convivenza civile e democratica. La base di ogni democrazia è l’esistenza di almeno due parti che si riconoscano reciprocamente. La gestione degli spazi decisionali della comunità va conseguita attraverso un sistema di regole condiviso tra le parti, in cui ciascuna è diversa ma nessuna è avversaria. L’obiettivo di distruggere l’avversario è incompatibile con la democrazia. Non c’è democrazia dove la vittoria della propria parte viene messa al di sopra della comunità, operando solo e soltanto nell'interesse della propria parte, oppure è considerata una condizione per la salvezza o addirittura per la propria partecipazione alla comunità. La prevalenza di una parte politica non deve MAI schiacciare le minoranze condannandole all'irrilevanza ed impedendo che abbiano modo di esprimersi nelle sedi politiche istituzionali proprie. 
Questo obiettivo deve condizionare qualsiasi scelta di legge elettorale a carattere nazionale o locale.

1.2. Responsabilità individuali e partecipazione civile.
La coesione della comunità migliora con lo sviluppo delle responsabilità individuali di tutti i cittadini, della loro cultura, del loro senso di appartenenza alla comunità generale (non ad una delle sue tante parti), delle loro opportunità di accesso diretto ai meccanismi decisionali che interessano la vita comune e dei meccanismi premianti per chi mette le sue capacità al servizio del bene comune, cioè opera per migliorare le condizioni della comunità in generale e la gestione delle risorse.Questo suggerisce una visione politica in base alla quale le manifestazioni di diversità possono arricchire la comunità. Richiede inoltre una struttura dei poteri pubblici non autoreferenziali ma strettamente collegati all'elettorato sovrano attraverso canali istituzionali autenticamente funzionali e funzionanti.

1.3. Responsabilità dei delegati
Il cittadino delegante deve avere accesso nella massima trasparenza alle informazioni che riguardano gli aspetti professionali e pubblici del delegato eletto a cariche istituzionali, mentre vanno invece salvaguardati gli aspetti della sua vita privata. Fermo restando il principio costituzionale dell'assenza di vincolo di mandato degli eletti, va ristabilito il principio della responsabilità degli eletti esclusivamente verso i cittadini elettori, quindi non verso le strutture organizzative dei partiti all'interno dei quali sono stati candidati.
Il ruolo dei partiti deve essere quello di canale di collegamento tra gli elettori e gli eletti, allo scopo di consentire a questi ultimi di valutare responsabilmente ed in piena trasparenza il comportamento degli eletti.

1.4. Costruire nel presente guardando al futuro
La comunità deve creare nel presente i presupposti per un futuro che sia il migliore possibile per le generazioni successive. A questo fine è indispensabile l’impegno istituzionale a tutelare il territorio, sotto il profilo ambientale, urbanistico, e dello sviluppo delle infrastrutture di comunicazione e trasporto pubblico e privato.
Va favorita la creazione di opportunità educative e lavorative per tutti, venendo in aiuto a chi si trovi in difficoltà per motivi di salute, economici, o diversi (principi di solidarietà e pari opportunità), ma senza costruire a spese dell'intera collettività posti di lavoro artificiali ed al di fuori di condizioni di mercato e senza la pretesa che i medesimi livelli formativi debbano necessariamente essere alla portata di tutti. Uguaglianza nelle opportunità non può significare egualitarismo delle posizioni accessibili soltanto ai più meritevoli.

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